Ho fatto tutto da sola, affiancata solo da mio marito, fotografo di moda. Ho gestito la vendita, le prove, le riparazioni, il marketing, la pubblicità e molto altro. Era un vero tour de force… Passavo giornate di 15 ore in atelier e spesso il lavoro mi seguiva a casa..
Oltre alle mie creazioni, di cui mi occupavo interamente, ho iniziato a collaborare con grandi firme cercando di dare sempre alle mie spose la migliore selezione di abiti possibile, sia per il design sia per la qualità dei tessuti e delle lavorazioni.
Volevo che le spose St. Claire avessero qualcosa in più e che si distinguessero dalle altre per gusto ed eleganza.
in breve tempo l’atelier è diventato un punto di riferimento per le spose, non solo nella nostra zona, ma anche oltre i confini.
Ma non mi aspettavo che succedesse così velocemente. Ero felice, ma anche l’ansia di non deludere era sempre presente
Arrivata a gestire da sola 65 spose mi sono sentita sopraffatta e ho capito che avevo bisogno di aiuto.
Così ho assunto la mia prima sarta. Questo è stato un momento cruciale, perché ho realizzato che il team è il vero cuore di un’azienda.
Nel corso degli anni, le spose che seguivamo diventavano sempre più numerose e per me questo era motivo di grande orgoglio.
Purtroppo però non avevo più tempo di disegnare, ma soprattutto la sartoria non aveva spazio per produrre la mia collezione visto l’enorme impegno per le spose che dovevamo consegnare.
Ad un certo punto mi sono ritrovata ad avere nell’atelier solo abiti di altre firme e il mio lavoro si limitava per la maggior parte alla parte della consulenza con le spose e alle prove sartoriali.
Fare la stilista mi mancava tantissimo e molte volte mi sentivo un po’ sprecata.. ho iniziato a chiedermi se fossi sulla strada giusta…
Finche un giorno ad un evento per imprenditori del matrimonio che mi ha ispirato e aiutato tantissimo a ritrovare la grinta per mettermi in discussione, ho conosciuto un’imprenditrice delle marche, che aveva un laboratorio sartoriale di produzione di abiti da sposa.
Ci siamo subito trovate e si è creato un feeling difficile da spiegare..
Lei aveva il laboratorio ma le mancava la stilista, io ero una stilista alla ricerca del laboratorio.
Cosi grazie a lei ho ricominciato a ridisegnare e a creare i miei abiti avviando una nuova azienda che producesse i miei abiti sartoriali con le tecniche dell’alta moda che avevo da sempre ammirato dai grandi stilisti.